Nella Residenza Anni Azzurri di Rezzato (Brescia) è stato introdotto un innovativo robot terapeutico a forma di foca bianca, per supportare gli anziani affetti da demenza.
La foca robot, di nome “Paro” è l’ultima versione di un robot interattivo realizzato in Giappone, progettato da Takanori Shibata, un pioniere dell'automazione industriale, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo per la sua innovazione e utilità terapeutica.
Paro è una piccola foca bianca, intelligente e autonoma, dotata di due processori a 32 bit, tre microfoni, dodici sensori tattili che coprono la sua pelliccia, baffi sensibili al tocco e un delicato sistema di motori e attuatori che ne muovono silenziosamente le zampe e il corpo.
Altri sensori – uditivi, di temperatura, luce e postura – consentono a Paro di percepire le persone e l’ambiente circostante e di fornire risposte coerenti agli stimoli che le vengono forniti: Paro riconosce infatti la direzione della voce e alcune parole come il suo nome, i saluti e le lodi.
Interagendo con le persone, Paro risponde come se fosse viva, muovendo la testa e le zampe, facendo dei suoni e mostrando il comportamento preferito dal paziente, sulla base dei comandi impartiti: è infatti in grado di ripetere i movimenti che il paziente ha premiato con una carezza ed evitare quelli sgraditi, segnalati da un tocco più fermo.
“L’obiettivo di questa iniziativa – spiega Vito Nicola Mastromarino, Direttore della Residenza Anni Azzurri di Rezzato - è quello di favorire il benessere psicologico e l’attenuazione dell’ansia tipica dei pazienti anziani con demenza, sfruttando gli scambi tra paziente e robot. Paro ha un effetto calmante e suscita risposte emotive positive negli ospiti, come farebbe la pet therapy. Contribuisce a ridurre lo stress, a evitare l’isolamento e a stimolare l’interazione con l’ambiente, con un effetto positivo per l’umore e la motivazione”.
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