SOS Famiglia - Manuale d’uso per orientarsi nella scelta di una residenza
I servizi proposti dalle RSA Anni Azzurri consentono all’ospite di poter usufruire di cure mirate, assistenza medico sanitaria, terapie, attività ludico-ricreative nei casi in cui vivere presso il proprio domicilio non è più possibile, a causa di svariate motivazioni e condizioni.
Il nostro personale sanitario altamente qualificato garantisce non solo la fornitura dei migliori servizi, ma anche l’organizzazione di eventi e di attività, oltre a terapie e a momenti di condivisione volti non solo all’assistenza e alla cura della persona, ma anche alla stimolazione della creatività e della socialità all’interno della struttura.
L’accesso di una persona autosufficiente all’interno di una RSA Anni Azzurri prevede una serie di passaggi molto semplici, ma obbligatori: occorre anzitutto programmare un colloquio conoscitivo/informativo all’interno della sede prescelta, o quella che meglio si adatta alle esigenze individuali dell’utente.
Si tratta di un momento cruciale, finalizzato a scoprire e conoscere la struttura, le attività ed i servizi proposti. Successivamente, sarà necessario compilare la modulistica dedicata e correlata di domanda di ingresso, che può essere accolta nell’immediato o, in alcuni casi, non appena la struttura disponga di un alloggio/letto libero.
Sarà poi la struttura stessa a contattare l'utente per stabilire i tempi e la documentazione richiesta e necessaria per il ricovero.
Nel caso di ospiti non autosufficienti sono il medico di base, l’ASL (oppure il Primario della Divisione Ospedaliera) o i Servizi Comunali ad occuparsi della domanda di accesso presso l’RSA.
In questo caso, l’utente dovrà essere sottoposto ad una valutazione da parte del Distretto sanitario di competenza, effettuata da un team costituito da diverse figure e che prende il nome di UVMD (Unità di valutazione multidimensionale distrettuale).
Questo team ha il compito e il dovere di definire un profilo assistenziale adeguato e cucito su misura dei bisogni emersi attraverso l’analisi, nonché la durata indicativa di un eventuale percorso. Infine, gli uffici interessati hanno l’incarico di inserire i dati dell’utente all’interno di una lista d’attesa che determina la priorità del ricovero.
Un periodo di lungodegenza prevede una durata massima di 60 giorni, che possono essere prorogabili, laddove necessario. La richiesta di proroga viene formulata e inoltrata da parte del medico, ed è sottoposta alla Commissione CAD del distretto dove l’utente ha il proprio domicilio, la quale ha il compito di valutare se esistano i presupposti effettivi per un prolungamento del ricovero.