2 ottobre - Educatori professionali e nonni, due feste nello stesso giorno

Aperitivi musicali, omaggi floreali, feste, incontri con i bambini delle scuole...e tante altre attività animeranno le Residenze Anni Azzurri il 2 ottobre, in occasione della Festa dei Nonni.

02 ottobre 2023
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2 ottobre - Educatori professionali e nonni, due feste nello stesso giorno 2 ottobre - Educatori professionali e nonni, due feste nello stesso giorno

Una ricorrenza importante, istituita con legge il 31 luglio 2005, che ha un duplice obiettivo: ricordare l’importanza dello scambio intergenerazionale e contrastare la solitudine in età avanzata.

È un caso, ma una significativa coincidenza, che il 2 ottobre sia anche la Giornata Internazionale dell’Educatore professionale, la figura dedicata alla relazione con gli ospiti, all’organizzazione delle attività educative, di intrattenimento e socializzazione. Una professione recente, nata negli ultimi 20 anni, che ha come percorso formativo di base la laurea in Scienze dell’Educazione, con due indirizzi specialistici: educatore professionale ed educatore per l’infanzia.

Benny Andersen, presidente dell’AIEJI (Associazione degli Educatori nel mondo), lo ha definito “the finest job in the world”. 

Pur essendo una figura strategica per il lavoro del team e per la qualità di vita dell’anziano, non è, però, sempre chiaro a tutti il ruolo dell’Educatore professionale.

Per capirlo meglio abbiamo chiesto a Lucia Saporita, della RSA Anni Azzurri San Luca di Milano, e Francesca Smiroldo, della RSA Anni Azzurri San Sisto di Bergamo, di raccontarci la loro attività e cosa significa essere educatrici in una Residenza per anziani.

Lucia Saportita educatrice RSA Anni Azzurri San Luca di Milano

"Lucia: “A volte mi sento una rete”. Il segreto della professione: “Empatia, approcciarsi sempre con il sorriso”. La loro frase più bella: “E oggi che cosa facciamo?”

“Creare un programma di attività che sia stimolante per gli ospiti è una delle più belle soddisfazioni della professione”. Lucia Saporita, educatrice professionale della RSA Anni Azzurri San Luca di Milano esordisce così per spiegare quanto la qualità del suo lavoro possa incidere sulla vita quotidiana degli anziani.

 “Ogni venerdì, decido con loro su cosa orientare la settimana successiva - spiega - Le attività che propongo sono diverse, alcune studiate per grandi o piccoli gruppi, altre individuali. Si va dalla lettura del giornale al mattino al cineforum del pomeriggio con la scelta condivisa dei titoli; dai momenti musicali con i cantanti del territorio, che vengono a suonare dal vivo in Residenza, al laboratorio di cucito ed uncinetto; dai giochi, non manca mai la graditissima tombola, ai laboratori creativi; dalle uscite al mercato alle passeggiate con merenda.”

Il 2 ottobre, per la Festa dei Nonni, la Rsa San Luca organizzerà un aperitivo musicale in terrazza, agli anziani saranno consegnate lettere scritte dai bambini di una scuola elementare, ci sarà anche un collegamento in videochiamata con una scuola materna.

“Sono momenti molto emozionanti che valorizzano lo scambio intergenerazionale – racconta Lucia -. Tra anziani e bambini si crea una relazione magica, accomunati dalla curiosità di conoscersi, si perdono senza filtri in domande e risposte. I bambini regalano tanta energia, gli anziani si commuovono. É bellissimo sentirli cambiare timbro della voce, adeguarsi al tono infantile dei loro piccoli ospiti. Si crea un clima di serenità che lascia un effetto benefico di lunga durata nel cuore di tutti.”

E continua: “La socializzazione e l’apertura agli altri sono elementi strategici nella nostra attività, a volte mi sento una rete. Creo reti tra gli ospiti e tra gli ospiti ed il mondo esterno. Per questo bisogna essere predisposti a questo lavoro, sapere creare empatia, avere uno sguardo attento ed un carattere allegro, sempre pronto ad approcciarsi con il sorriso. La più bella frase è quella che ricevo al mattino quando mi accolgono con la frenesia di chi sta aspettando il tuo arrivo e pur essendoci già un programma ti dicono: “Sei arrivata! E cosa facciamo oggi?”.

Francesca: “L’Educatore professionale è sempre in ascolto”. Come ti vedono gli ospiti: “Come un’amica, sempre curiosa del loro vissuto”. Un aspetto che non può mancare nel tuo lavoro: “saper accogliere emozioni”.

Francesca Smiroldo educatrice RSA Anni Azzurri San Sisto di Bergamo

Un aspetto quello della relazione e della socializzazione che anche Francesca Smiroldo della Rsa Anni Azzurri San Sisto di Bergamo sottolinea come fondamentale nella professione dell’Educatore.

Il 2 ottobre, la Residenza accoglierà 16 bambini e 2 insegnanti delle scuole elementari che faranno visita agli ospiti.

“Sono attività che incentiviamo tutto l’anno, anche nel periodo pre estivo con i giovani dell’oratorio, organizzando giochi nel cortile della Residenza, ping pong, bocce, minigolf. Sono tutti momenti di comunicazione importanti per capire che la RSA non è un luogo chiuso, ma una grande casa accogliente dove i nonni non vivono soli.”

 A San Sisto Francesca lavora con più metodologie di animazione. “Propongo attività stimolanti a livello cognitivo, ci sono giochi che aiutano il sistema mnemonico, altri quello paraverbale, non si tratta solo di occupare il tempo degli anziani, ma renderli attivi e interattivi. Da qui, gli incontri culturali con una professoressa, con la quale battezziamo di volta in volta i temi da trattare. Questo mese abbiamo scelto la geografia, il mese scorso ci ha spiegato, invece, i prodotti tipici della Lombardia. Ci sono poi le letture partecipate, con un attore che viene in struttura, e l’appuntamento all’opera, con un appassionato esperto. Ancora: l’arte ed i laboratori creativi, che stimolano, da un lato, le capacità oculo manuali, dall’altro, aiutano ad esprimere le proprie emozioni e condividerle con gli altri.”

E sul suo ruolo per gli ospiti e all’interno del team, Francesca aggiunge: “L’Educatore è letteralmente colui che accompagna. Mi capita spesso di essere considerata un’amica, ma perché di fatto siamo le figure con le quali gli anziani dialogano a 360 gradi, raccontano la loro vita e dobbiamo essere bravi a cogliere questo scambio di emozioni e confidenze. Le attività nascono anche dall’ascolto. Di recente, per fare un esempio, una nostra ospite ha svelato il suo passato da ballerina classica e ci siamo ritrovati tutti alla sbarra il giorno dopo, in tutù a seguirla nei passi base.

Questo patrimonio relazionale è prezioso per il team. La nostra vicinanza agli ospiti si porta dietro inevitabilmente un’approfondita conoscenza dei loro gusti, delle loro eventuali preferenze, dello stato d’animo che vivono in un determinato momento. Informazioni che condividiamo nelle riunioni interdisciplinari e che aiutano a volte a mettere in atto piccole strategie per migliorare e agevolare la vita quotidiana degli anziani, con l’obiettivo finale comune di creare in residenza un clima sereno per tutti”. 

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