Il ruolo del caregiver è cruciale per fornire supporto a persone non autosufficienti.
Cercando sui principali dizionari la parola caregiver troviamo una definizione specifica del termine anglosassone, e più precisamente: chi, a livello familiare o professionale, presta assistenza a un malato, specialmente terminale.
Si riferisce dunque a una persona che si occupa di un malato, generalmente non autosufficiente e in gravi condizioni, fornendogli assistenza e supporto quotidiani.
Leggi il nostro approfondimento e scopri il significato di "caregiver" e come diventarlo.
Chi può essere considerato caregiver?
Convenzionalmente, esistono due tipologie di caregiver:
Il caregiver informale è un familiare oppure un amico che decide di supportare il malato, attraverso funzioni specifiche, tra cui: accompagnarlo nei luoghi di cura, costruire rapporti con medici ed infermieri facilitando la comunicazione, aiutarlo nell’assunzione delle cure farmacologiche, supportare nello svolgimento delle normali attività quotidiane, sostenere psicologicamente e, laddove necessario, economicamente.
L’assistenza ad un familiare gravemente malato può mettere a dura prova l’emotività del caregiver informale, nonché impattare in modo significativo sulle finanze e, ovviamente, sulla propria quotidianità.
Laddove il caregiver lavori, la legge prevede diversi strumenti a tutela dei suoi diritti e se, a seguito di controllo da parte dell’INPS, sussistono le condizioni ideali può beneficiare di diversi vantaggi:
Queste condizioni supportano il caregiver offrendo una situazione quotidiana più flessibile e utile nel garantire le cure al familiare malato.
La legge 104/92 disciplina alcuni benefici per il caregiver informale, e più precisamente:
Come richiedere la 104?
Per poter ottenere i permessi Legge 104 per caregiver, bisogna possedere il verbale di Legge 104. Anzitutto, bisogna ottenere il certificato rilasciato dal medico di base a seguito dell'accertamento di disabilità grave, che verrà poi trasmesso telematicamente (dal medico stesso) all'ente INPS.
Affrontare da soli e con poche competenze la malattia di un familiare può essere davvero difficile, per questo esistono delle figure coinvolte nel supporto delle famiglie in cui è presente un malato grave o terminale: il caregiver formale, diversamente detto badante.
Le mansioni dei badanti sono svariate. Anzitutto prendersi cura del malato sostenendolo nelle varie attività quotidiane. Non a caso esiste la figura del badante convivente che alloggia presso l’abitazione del paziente garantendo assistenza e monitoraggio continui.
Le attività svolte prevedono sicuramente la preparazione dei pasti, occuparsi della casa e delle pulizie, assicurarsi che il malato assuma le medicine prescritte, misurare la pressione del sangue, gestire i diversi ausili di cui è dotato il paziente.
Il tema del caregiver è molto dibattuto in Italia: esistono infatti numerosi disegni di legge in attesa di approvazione che sono volti alla regolamentazione nonché al riconoscimento della figura del caregiver familiare.
È pertanto molto difficile attribuire requisiti che permettano il riconoscimento di caregiver familiare nel nostro paese.
Sicuramente la figura del caregiver informale è più chiara e i requisiti appaiono più semplici:
La presenza di un caregiver è uno dei requisiti imprescindibili per attivare un’assistenza domiciliare in cure palliative.
Il carico assistenziale di un proprio familiare e delle cure palliative ad esso dedicate può portare a conseguenze assai importanti.
Il caregiver familiare deve necessariamente imparare a tutelarsi così da sostenere più serenamente questo ruolo, importante ma assai faticoso a livello emotivo.
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