Cos'è il decadimento cognitivo e come curarlo

Il decadimento cognitivo negli anziani influenza memoria, linguaggio, attenzione, percezione spazio-temporale e capacità motorie, riducendo le funzioni cognitive.

22 ottobre 2024
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Cos'è il decadimento cognitivo e come curarlo Cos'è il decadimento cognitivo e come curarlo

In età geriatrica è normale osservare un progressivo processo di invecchiamento non solo fisico ma anche cerebrale. Le funzioni cognitive iniziano infatti a calare impattando, prevalentemente, sulla memoria dell’anziano.

Questa condizione può evolvere nel disturbo cognitivo lieve, noto come MCI, Mild Cognitive Impairment, che può condurre il soggetto ad un reale deficit della memoria e, nei casi peggiori, nelle più gravi forme di demenza.

Ma cos'è il decadimento cognitivo, quali sono le cause e come si può curare questo particolare fenomeno? Leggi la nostra guida completa per saperne di più.

Cos’è il decadimento cognitivo?

Il decadimento cognitivo è una particolare condizione che si verifica negli anziani, e che influenza le funzioni cognitive nel soggetto e in particolare su memoria, linguaggio, attenzione, percezione spazio-temporale e capacità motorie.

Questi sintomi si verificano a partire da 65 anni di età e, alla prima comparsa, è bene affidarsi al parere di un medico: un percorso diagnostico precoce può evidenziare rischi degenerativi e un intervento immediato può consentire al paziente di godere di benefici reali attraverso trattamenti mirati.

Decadimento cognitivo: le cause

Le cause del decadimento cognitivo nel soggetto anziano sono svariate e l’origine è molto complessa, tanto da coinvolgere più fattori.

Sicuramente la causa primaria è da attribuirsi all’avanzare dell’età e a specifici fattori generici. Particolari malattie cardiovascolari possono favorire il decadimento cognitivo condizionando il regolare funzionamento dei vasi sanguigni cerebrali.

Certamente obesità e abuso di alcol e sostanze tossiche favoriscono l’insorgere della patologia.

Il decadimento cognitivo: i sintomi

Il decadimento cognitivo presenta dunque specifici sintomi che portano al deterioramento delle capacità intellettive, una condizione tale da interferire con le attività quotidiane.

Tra i primi sintomi compare la perdita di memoria che si manifesta inizialmente attraverso lievi dimenticanze che, nel tempo, diventano più frequenti e decisamente preoccupanti.

Oltre ai problemi connessi alla memoria, possono verificarsi:

  • difficoltà di concentrazione;
  • una maggiore facilità a distrarsi;
  • stati confusionali e una sensazione di smarrimento in contesti sociali sconosciuti;
  • problemi nel linguaggio, sia scritto che parlato;
  • sbalzi d’umore ed eccessi di rabbia.

I tempi legati alla comparsa e allo sviluppo dei sintomi sono assolutamente soggettivi e, quindi, variabili; i disturbi possono diventare gravi ed invalidanti, condizionando la quotidianità del soggetto.

L’anziano appare poco appassionato, privo di hobby ed interessi, dimentica facilmente azioni, date, impegni e appuntamenti, ripete più volte la stessa domanda all’interno di una conversazione e si manifesta facilmente irritabile ed irascibile.

Decadimento cognitivo: come comportarsi

Sicuramente l’impatto emotivo che ha questa patologia sui familiari del soggetto è molto forte e l’impegno da dedicare è altrettanto grande.

Non esiste una cura per trattare il decadimento cognitivo, ma è possibile prevenirlo e contrastarlo mantenendo attive non solo le funzionalità del corpo attraverso sport e movimento (compatibilmente con l’età del soggetto, ovviamente), ma anche programmazioni che stimolino l’intelletto e il cervello.

Attività ricreative, lavori manuali, letture, esercizi nonché una sana alimentazione e movimento regolare aiutano a contrastare i segni del tempo sull’attività cerebrale.

Se pensi che un tuo familiare abbia bisogno del nostro supporto, contattaci e richiedi una consulenza.

Lo Staff Anni Azzurri ti guiderà nella scelta migliore.

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