Tra i miglioramenti percepiti dai professionisti: tempistiche di lavoro, qualità del dato, comunicazione interna al team. Prossimo step: l’estensione della digitalizzazione a tutte le RSA del gruppo.
Introdotta da circa due anni, la Cartella Clinica Elettronica (CCE) KOS piace ai professionisti delle RSA Anni Azzurri. A dirlo, una survey interna appena conclusa, che ha coinvolto 453 partecipanti in 32 Strutture con un questionario a 14 domande.
“La survey 2023 integra un’analisi svolta nel 2019, durante la mappatura dei processi clinico-assistenziali ed amministrativi, propedeutica all’introduzione della CCE del Gruppo KOS – spiega la Dottoressa Chiara Monti, Direttore Medico e Qualità Divisione RSA Anni Azzurri KOS -. Erano state coinvolte 8 RSA ancora sprovviste di CCE, con lo scopo di fotografare le condizioni di lavoro e di qualità e sicurezza delle cure basate sulla documentazione clinica ed assistenziale cartacea, in vista di un futuro confronto con i dati ottenuti dal passaggio alla digitalizzazione”.
Le rilevazioni della survey 2023 sono quindi state confrontate con i risultati ottenuti all’epoca, per identificare, attraverso trend e differenze, l’impatto e il valore che il software CCE può avere nelle RSA che già lo utilizzano, sondando le opinioni delle figure professionali che lo adoperano quotidianamente durante la giornata lavorativa.
“Il confronto tra i dati di allora e la percezione attuale rilevata nelle 32 strutture dotate di CCE, ha identificato un miglioramento in molteplici aree, ha permesso di evidenziare i punti di forza della digitalizzazione e le aree di potenziale ulteriore sviluppo, in vista dell’estensione del software a tutte le RSA del Gruppo KOS”.
Secondo i risultati raccolti, l’introduzione della CCE ha impattato positivamente sull’efficienza ed efficacia di alcune attività, in particolare: accedere a documentazione pregressa di un ospite è un compito che ora risulta più efficiente e risultano diminuite anche le tempistiche stimate necessarie alle attività burocratiche che gravano in particolar modo sul medico.
Allo stesso tempo, alcune attività non risultano particolarmente impattate dall’introduzione della digitalizzazione: le mansioni associate all’accoglienza di nuovo ingresso si sono mantenute al di sotto delle 2 ore per la maggior parte delle figure professionali; così come non è peggiorato il carico di lavoro d’équipe necessario a produrre un PI/PAI, che la maggior parte dei professionisti sanitari ritiene inferiore alle 2 ore.
La documentazione clinica appare ora maggiormente leggibile e fruibile di quanto non fosse prima dell’introduzione di CCE, un dato positivo trasversalmente a tutte le categorie coinvolte dalla survey.
Anche la percezione della presenza di errori nella documentazione socio-sanitaria risulta migliorata.
L’introduzione della CCE sembra inoltre facilitare la comunicazione tra le differenti figure professionali nelle RSA con conseguenti risvolti positivi sulla qualità delle cure ed il lavoro in équipe.
L’indagine ha consentito anche di individuare aree di futuro ampliamento degli strumenti in dotazione al software, rappresentate dall’integrazione di funzionalità quali la ricezione di referti di laboratorio, di visite specialistiche, di radiologia.