Cosa dice la legge 104 sull'assistenza dei genitori anziani: i requisiti, i permessi, le regole ed ogni informazione utile.
In Italia sempre più anziani non autosufficienti necessitano di assistenza continua, ed ecco perché la figura del caregiver familiare è ormai di fondamentale importanza. Un ruolo che ancora oggi non gode dell’adeguata tutela, se non attraverso la legge 104 per l’assistenza ai genitori anziani.
Scopri in questo articolo cosa dice la legge 104 sull'assistenza dei genitori anziani: i requisiti, i permessi, le regole ed ogni informazione utile.
Il caregiver familiare è, anzitutto, colui che si occupa attraverso cura, supporto e vicinanza alla malattia del genitore, partecipando attivamente ed impegnandosi nelle attività quotidiane di cura della persona.
In supporto a tale figura vi è la legge 104, è applicabile a qualsiasi lavoratore dipendente, con contratto determinato e indeterminato, avente a carico un familiare affetto da disabilità.
Questa particolare agevolazione consente ai figli che assistono il genitore disabile di poter contare su supporti a livello lavorativo. Ad essi spetta, per esempio, un totale di 3 giorni di permesso mensile che, dallo scorso 13 agosto, possono essere richiesti anche da più familiari.
È possibile fruire di tali permessi attraverso il portale INPS: dimostrando la validità della legge 104 in materia di assistenza dei genitori anziani, l’utente interessato può presentare domanda, in autonomia oppure, in alternativa, rivolgendosi ad un patronato.
Per godere dell’agevolazione della legge 104, il richiedente deve essere in possesso di determinati requisiti, e più precisamente:
La normativa attualmente in vigore esclude la convivenza tra i presupposti necessari per la concessione di permessi legge 104. Cosa significa? Che anche un familiare non convivente può richiedere il permesso per assistere il genitore disabile.
Occorre anzitutto richiedere al medico di base un certificato che attesti la storia clinica, aggiornata, del genitore disabile. Sarà compito del medico stesso inoltrare telematicamente al portale INPS la documentazione, rilasciando al richiedente un numero di protocollo. Questo numero permetterà di inoltrare una richiesta all’INPS, che visionerà l’anamnesi del medico di base valutandola e, successivamente, convocherà l'assistito per essere visitato dalla commissione medica della ASL di appartenenza.
I lavoratori autonomi, quelli a domicilio, i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata e chi svolge lavori domestici e familiari non hanno diritto alle agevolazioni della Legge 104.
Per i lavoratori pubblici o privati è prevista un’ulteriore agevolazione: il congedo straordinario biennale.
Per goderne, l’assistito non deve essere ricoverato a tempo pieno né prestare attività lavorativa nel corso del biennio in oggetto. Tale congedo è retribuito sulla base dell’ultimo stipendio, dà diritto alla tredicesima e vede anche la copertura dei contributi pensionistici.
A tal proposito si fa riferimento all’articolo 42 del D.Lgs. n.151/2001 che ha definito "non prioritario il requisito della convivenza a patto che suddetta convivenza abbia luogo entro l’anno dalla richiesta di congedo straordinario e sia conservata per l'intera durata dello stesso".
Il figlio in possesso di almeno 20 anni di contributi può, infine, chiedere la pensione anticipata, il cui assegno mensile non deve superare i 1500€.
Ci sono inoltre una serie di diritti di cui è possibile godere, tra cui:
Una recente sentenza della Cassazione, inoltre, ha stabilito la possibilità di richiedere permessi anche se il familiare è ricoverato in una struttura residenziale, ma solo e unicamente nel caso di una casa di riposo e non in una RSA, dove è garantita un’assistenza sanitaria continua.
L’assistenza che può ricevere un genitore disabile all’interno di una RSA è continuativa e costante e viene erogata da personale altamente qualificato, per questo si raccomanda sempre un supporto di questo tipo, soprattutto in caso di disabilità.