Delle Residenze Anni Azzurri candidate, 19 hanno ottenuto il massimo del riconoscimento (3 Bollini), e 9 strutture sono state premiate con 2 Bollini.
Sono 28 le Residenze Anni Azzurri premiate con i Bollini RosaArgento: i riconoscimenti che, con cadenza biennale, Fondazione Onda - Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere - assegna alle RSA del territorio italiano che garantiscono il benessere e la buona qualità di vita dei propri ospiti, offrendo un supporto concreto alle famiglie.
Delle Residenze Anni Azzurri candidate, 19 hanno ottenuto il massimo del riconoscimento (3 Bollini), e 9 strutture sono state premiate con 2 Bollini.
Residenze Anni Azzurri premiate con 3 Bollini:
Residenze Anni Azzurri premiate con 2 Bollini:
Nel corso della premiazione è stata invitata a intervenire anche Antonella Di Bernardini, Direttrice della Residenza Anni Azzurri Parco di Veio di Roma, “new entry” tra le RSA candidate, che ha ottenuto il massimo riconoscimento.
“Uno degli aspetti fondamentali nell’attività quotidiana nella nostra struttura è l’umanizzazione delle cure, l’empatia dei nostri operatori e la qualità della relazione con i nostri ospiti”, dichiara Antonella Di Bernardini.
L’iniziativa dei Bollini RosaArgento gode del patrocinio delle più importanti Società scientifiche e Associazioni in ambito geriatrico.
L’attribuzione dei Bollini avviene a seguito della compilazione di un questionario di candidatura e dell’elaborazione di un punteggio, validato dall’Advisory Board, che tiene conto dell’assistenza clinica, dei servizi generali offerti e del lato umano dell’assistenza alla persona, per garantire agli ospiti una buona qualità di vita e una permanenza dignitosa.
Durante la cerimonia di consegna dei Bollini RosaArgento sono stati anche presentati i dati di un’indagine condotta nel 2022 da Fondazione Onda, in collaborazione con Elma Research, con lo scopo di approfondire il ruolo e i bisogni dei caregiver dell’anziano in Italia.
Dall’indagine è emerso che 1 intervistato su 2 fornisce quotidianamente un’assistenza completa al proprio assistito, anche nei bisogni primari, generando inevitabilmente un impatto consistente sulla vita del caregiver stesso.
Il 65 per cento del campione analizzato, infatti, ammette di risentire molto di tale impegno e oltre l’80 percento sarebbe d’accordo nel ricevere aiuto per gestire il proprio caro. Dall’indagine emerga chiaramente la necessità, da parte delle famiglie, di avere un aiuto assistenziale.